Invocaciones: Profecía
Profecía (El libro de las cruces, 1964)
A Jean Paul Sartre, que me ha contado
la historia de Alí el de los Ojos Azules.
Alí el de los Ojos Azules
uno de tantos hijos de hijos,
descenderá de Argél, sobre barcas
a vela y de remos. Serán
con él miles de hombres
con los cuerpecitos y los ojos
de pobres perros de los padres
sobre las barcas varadas en los Reinos del Hambre. Traerán consigo a los niños pequeños,
y el pan y el queso, en las cartas amarillas del lunes de Pascua.
Traerán a las abuelas y a los asnos, sobre las trirremes robadas a los puertos coloniales.
Desembarcaran en Crotone o en Palmi,
en millones, vestidos de andrajos,
asiáticos, y de camisas americanas.
Inmediatamente los calabreses dirán,
como los malandrines a los malandrines:
"¡He aquí a los viejos hermanos,
con los hijos y el pan y el queso!"
De Crotone o Palmi subirán
a Nápoles, y de allí a Barcelona,
a Salonica y a Marsella,
en las ciudades de la Malavida.
Almas y ángeles, ratas y piojos,
con el germen de la Historia Antigua,
volarán delante a las vilayas.
Ellos siempre humildes
ellos siempre débiles
ellos siempre tímidos
ellos siempre ínfimos
ellos siempre culpables
ellos siempre súbditos
ellos siempre pequeños,
ellos que nunca quisieron saber, ellos que tuvieron ojos sólo para implorar,
ellos que vivieron como asesinos bajo la tierra, ellos que vivieron como bandidos
en el fondo del mar, ellos que vivieron como locos en medio del cielo,
ellos que construyeron
leyes fuera de la ley,
ellos que se adaptaron
a un mundo bajo el mundo
ellos que creyeron
en un Dios siervo de Dios,
ellos que cantaron
a las masacres de los reyes,
ellos que bailaron
en las guerras burguesas,
ellos que rezaron
por las luchas obreras...
... deponiendo la honestidad
de las religiones campesinas,
olvidando el honor
de la mala vida,
traicionando el candor
de los pueblos bárbaros,
tras su Alí
de los ojos azules - saldrán de debajo de la tierra para asesinar -
saldrán del fondo del mar para agredir - descenderán
de lo alto del cielo para robar - y antes de llegar a París
para enseñar la alegría de vivir,
antes de llegar a Londres
para enseñar a ser libres,
antes de llegar a Nueva York,
para enseñar como se es hermano
- destruirán a Roma
y sobre sus ruinas
pondrán la semilla
de la Historia Antigua.
Luego con el Papa y cada sacramento
subirán como gitanos
hacia el noroeste
con las banderas rojas
de Trosky al viento...
Profezia
da «Alì dagli occhi azzurri»
A Jean-Paul Sartre, che mi ha raccontato
la storia di Alì dagli Occhi Azzurri
Era nel mondo un figlio
e un giorno andò in Calabria:
era estate, ed erano
vuote le casupole,
nuove, a pandizucchero,
da fiabe di fate color
della fame. Vuote.
Come porcili senza porci, nel centro di orti senza insalata, di campi
senza terra, di greti senza acqua. Coltivate dalla luna, le campagne.
Le spighe cresciute per bocche di scheletri. Il vento dallo Jonio
scuoteva paglia nera
come nei sogni profetici:
e la luna color della fame
coltivava terreni
che mai l'estate amò.
Ed era nei tempi del figlio
che questo amore poteva
cominciare, e non cominciò.
Il figlio aveva degli occhi
di paglia bruciata, occhi
senza paura, e vide tutto
ciò che era male: nulla
sapeva dell'agricoltura,
delle riforme, della lotta
sindacale, degli Enti Benefattori,
lui - ma aveva quegli occhi.
Ogni oscuro contadino
aveva abbandonato
quelle sue casupole nuove
come porcili senza porci,
su radure color della fame,
sotto montagnole rotonde
in vista dello Jonio profetico.
Tre millenni passarono
non tre secoli, non tre anni, e si sentiva di nuovo nell'aria malarica
l'attesa dei coloni greci. Ah, per quanto ancora, operaio di Milano,
lotterai solo per il salario? Non lo vedi come questi qui ti venerano?
Quasi come un padrone.
Ti porterebbero su
dalla loro antica regione,
frutti e animali, i loro
feticci oscuri, a deporli
con l'orgoglio del rito
nelle tue stanzette novecento,
tra frigorifero e televisione,
attratti dalla tua divinità,
Tu, delle Commissioni Interne,
tu della CGIL, Divinità alleata,
nel sicuro sole del Nord.
Nella loro Terra di razze
diverse, la luna coltiva
una campagna che tu
gli hai procurata inutilmente.
Nella loro Terra di Bestie
Famigliari, la luna
è maestra d'anime che tu
hai modernizzato inutilmente. Ah, ma il figlio sa: la grazia del sapere
è un vento che cambia corso, nel cielo. Soffia ora forse dall'Africa
e tu ascolta ciò che per grazia il figlio sa. Se egli poi non sorride
è perchè la speranza per lui
non fu luce ma razionalità.
E la luce del sentimento
dell'Africa, che d'improvviso
spazza le Calabrie, sia un segno
senza significato, valevole
per i tempi futuri! Ecco:
tu smetterai di lottare
per il salario e armerai
la mano dei Calabresi.
Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini,
e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.
Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici, e di camicie americane.
Subito i Calabresi diranno,
come da malandrini a malandrini:
«Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!»
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.
Anime e angeli, topi e pidocchi,
col germe della Storia Antica
voleranno davanti alle willaye.
Essi sempre umili
Essi sempre deboli
essi sempre timidi
essi sempre infimi
essi sempre colpevoli
essi sempre sudditi
essi sempre piccoli,
essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,
essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi
in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,
essi che si costruirono
leggi fuori dalla legge,
essi che si adattarono
a un mondo sotto il mondo
essi che credettero
in un Dio servo di Dio,
essi che cantavano
ai massacri dei re,
essi che ballavano
alle guerre borghesi,
essi che pregavano
alle lotte operaie...
... deponendo l'onestà
delle religioni contadine,
dimenticando l'onore
della malavita,
tradendo il candore
dei popoli barbari,
dietro ai loro Alì
dagli Occhi Azzurri - usciranno da sotto la terra per uccidere“
usciranno dal fondo del mare per aggredire - scenderanno
dall’alto del cielo per derubare - e prima di giungere a Parigi
per insegnare la gioia di vivere,
prima di giungere a Londra
per insegnare a essere liberi,
prima di giungere a New York,
per insegnare come si è fratelli
- distruggeranno Roma
e sulle sue rovine
deporranno il germe
della Storia Antica.
Poi col Papa e ogni sacramento
andranno su come zingari
verso nord-ovest
con le bandiere rosse
di Trotzky al vento...
RELAMPAGOS. Ensayos crónicos en un instante de peligro. Selección y producción de textos: Negra Mala Testa Fotografías: M.A.F.I.A. (Movimiento Argentino de Fotógrafxs Independientes Autoconvocadxs).